Un giorno d’autunno a Londra.

Pioveva nell’aria frizzante dei primi giorni autunnali.
Il grigio avvolgeva tutte le cose
E il mio giubbotto rosso era l’unica macchia di colore

La pioggia mi danzava attorno,
Troppo leggera per cadere al suolo
Troppo pigra per non essere trasportata dal vento ancora un po’

E allora mi fermavo ad osservare
Le foglie marroni degli alberi
Morte eppure ancora attaccate all’albero,
alla vita.

Nonostante le raffiche di vento queste resistevano
Venivano sbattute a destra e a sinistra
Rimbalzavano su se stesse ma non cedevano

Proseguo.
L’acqua del fiume ha preso un nuovo colore
Mai l’avevo vista così verde, scura
Rifletterà il cielo
Ma il cielo è grigio. Il cielo o le nuvole?

Le nuvole viaggiano veloci,
I capelli scompigliati delle persone
Che con I giubbotti fino al naso corrono al riparo
Dal freddo, dall’autunno
Dal tempo e da tutte queste sue cose belle.

Io continuo,
Non torno a casa. Soffro ma devo osservare ancora un po’
Questa vita questi istanti fragili
Inosservati dai più
Perché questi in un attimo verrano dimenticati

Tra le pieghe del tempo
Sento l’impulso e l’esigenza di doverli descrivere
perchè vivano per sempre
E vedano, insieme a chi li leggerà,
giorni migliori.

-Alessandro Montalbano Gucciardo

November 8th, 2019

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