Il filo spinato si inarca culminando con una rosa rossa sangue.
le sue spine sono artigli che come avvoltoi divorano la pelle
al di la del muro, il cielo, non si distingue
grigio, immenso, privo di stelle
la neve ricopre le macchie della crudeltà
così che svaniscano sotto di un velo color purezza
che evoca una rinascita che non ha età.
la primavera è alle porte e non vi è che amarezza.
la neve scioglie i sorrisi
il freddo ferma i respiri
dinnanzi ad una rosa rossa
non vi è anima che possa
non desiderarne la vivacità
ed assorbirne la libertà.
curioso mi fermo ad osservare
il suo manto immortale
ne sfioro i contorni vellutati
di quei petali ghiacciati
fragili come la speranza
di chi osa con noncuranza
ed un brivido mi sussurra tra le urla
che era inutile sedurla
la morte vinse ancora una volta
quella rosa rimase incolta
-Alessandro Montalbano Gucciardo
4th of April, 2018