Siamo perduti,
tatto, vista, udito
siamo disorientati
potrà forse mai la macchina darci sollievo?
liberaci dalle catene con cui ci hai legato!
ai, adorato progresso le aspettative erano altre
L’innovazione non doveva essere privazione, il progresso non doveva essere regressione.
L’uomo sta diventando simile alla macchina e la macchina all’uomo.
Oh macchina sarai forse tu ad insegnarci i valori perduti?
stiamo disimparando quello che non siamo in grado di insegnare.
Se una macchina non lo può fare non ne vale forse la pena? Da chi imparare se non da noi stessi?
La macchina è come uno specchio che ci riflette in ogni salotto, stanza, scrivania del mondo
quando ci stuferemo di vivere delle false rappresentazioni di come viviamo?
E siamo presenti nei salotti, sulle scrivanie nelle case di quegli immobili, oscuri invisibili spettri
che conoscono non conoscendo che vengono a sapere non sapendo
non vedranno la realtà ma un miraggio irresistibile
e ne faranno tesoro
e questi saranno i più poveri.
-Alessandro Montalbano Gucciardo